EDITORIALE
NON SIAMO PIÙ ABUSIVE
Di Maria Grazia Gazzanica
Presidente nazionale Unidaso
Il 19 febbraio 1999 è una data che le facenti funzione igienista dentale non dimenticheranno. Quello resterà per noi un giorno storico perché il parlamento ha approvato definitivamente la legge n.42/99 che regolamenta le professioni sanitarie.
Questa legge sancisce - tra le altre cose - il diritto, per chi vanta una pluriennale esperienza lavorativa, a partecipare alla riqualificazione professionale, al fine di conseguire il titolo che abilita a svolgere la professione di igienista dentale.
Questa legge è il riconoscimento del diritto democratico al libero accesso alle professioni; diritto per il quale l’Unidaso si è battuto con tutte le sue energie fin dalla sua nascita.
L’Unidaso nasce, nel 1994, con l’intento di tutelare i diritti dei lavoratori del settore odontoiatrico. E per perseguire la missione primaria che lo statuto ci affida, abbiamo cercato fin dall’inizio di proporci in vesti veritiere e di affermare quello che effettivamente volevamo.
Il nostro insistere sul diritto ad un lavoro riconosciuto e abilitato da un titolo, ci ha creato non pochi problemi nei rapporti con le associazioni del mondo odontoiatrico. Perché sembrava che tutti volessero ottenere questo risultato. Ma poi erano i fatti che smentivano queste affermazioni
Nel sottovalutare la nostra battaglia hanno forse sottovalutato la caparbietà dei lavoratori e di chi li rappresenta.
Quali paure agitavano quel mondo? La paura della poltrona vuota, innanzitutto. Temevano - e ancora temono - che se tutte le persone che svolgono la funzione di igienista dentale fossero riconosciute e abilitate alla professione, allora - aiuto! - le igieniste dentali faranno sul serio prevenzione. E la carie? Che fine farà la carie?
E quindi fermiamoli, prima che sia troppo tardi. Intanto, facciamo incontri e tavole rotonde sulla “sindrome da poltrona vuota”.
Ci sono poi altre paure: ad esempio quelle di perdere i privilegi derivanti dall’essere in pochissimi a svolgere la professione, e poi la paura di perdere i sostanziosi introiti che derivano dai corsi di aggiornamento, diretti a chi non ha avuto la possibilità di conseguire il titolo abilitante, perché ha iniziato a lavorare 20 anni fa oppure a causa delle scuole a numero chiuso frequentabili da pochi privilegiati.
Tutto questo è irrimediabilmente finito. Grazie all’impegno e al lavoro congiunto di Unidaso, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil il risultato è stato conseguito. Certo, il lavoro da fare è tanto, ma questo ci sprona a fare ancora di più.
L’altro punto importante per il quale ci stiamo battendo è il riconoscimento della figura della/o assistente di studio odontoiatrico - che per brevità definiamo Aso.
Il riconoscimento delle facenti funzione igienista è stato un passo importante. Ora è fondamentale riconoscere le Aso dando loro titolo e dignità lavorativa.
Le Aso a tutt’oggi, vengono preparate dal singolo professionista, oppure, in alternativa, da corsi privati. Le Aso si occupano della decontaminazione, disinfezione e sterilizzazione dello studio dentistico, oltre che dell’assistenza al professionista. Però, attenzione, non chiamiamole “assistenti alla poltrona”, perché la poltrona deve essere assistita dal tecnico specializzato. L’aspetto decontaminazione, disinfezione, sterilizzazione è da puntualizzare. Non è accettabile che, in una nazione progredita come la nostra, la preparazione del personale che si occupa di questo importante aspetto - legato alla salute dei pazienti - sia gestito privatamente e non codificato sul territorio. Questo ha portato a casi di diffusione delle malattie infettive e in moltissimi casi al contagio crociato. Tutto per mancanza di conoscenza.
L’ Unidaso e i sindacati si impegnano affinché anche questa anomala situazione abbia fine.
Siamo quindi ad una svolta importantissima per la nostra categoria. Alcune decisioni sono state prese, altre arriveranno, quello che io personalmente mi sento di garantirvi è che come vostra rappresentante non mollerò di un millimetro, come d’altronde ho fatto fino ad ora finché ogni lavoratore del comparto odontoiatrico non abbia raggiunto, con la riqualificazione professionale, una vera dignità lavorativa, e possa quindi garantire all’utenza una elevata professionalità.
A fronte di questo impegno chiedo a tutte e a tutti voi l’impegno di avvicinarvi all’Unidaso per unire le nostre voci fino a fare un grande coro, un coro che sia impossibile ignorare o zittire. |