Linea dura con Coop Estense Il Pdci appoggia lo sciopero: «Scelte governative» CGIL Agitazione sabato 29 giugno |
Così il leader uscente della Cgil Sergio Cofferati, sabato in visita a Ferrara, ha pubblicamente appoggiato lo sciopero indetto il 29 giugno dai lavoratori di Coop Estense per il rinnovo del contratto integrativo, fermo dal 31 dicembre 1999. Un'agitazione che però la Cgil sosterrà da sola, dopo la decisione di Cisl e Uil di riprendere la trattativa con l'azienda, che si era interrotta lo scorso 7 giugno. E la legittimazione della "linea dura" da parte di Cofferati, nel corso di un incontro in Comune con una delegazione di lavoratori, è ancora più significativa se si pensa che la controparte è rappresentata dal colosso "rosso" di Coop Estense, uno dei pilastri della cooperazione. «Non è tanto un problema di cooperazione - commentava ieri Dino Bonazza della segreteria regionale Filcams Cgil, tra i delegati che sabato mattina hanno preso parte all'incontro in Comune - con molte cooperative siamo riusciti a raggingere un accordo. Con Coop Estense no, dal momento che insiste su un "doppio regime" retributivo che consideriamo inaccettabile. Quindi si va allo sciopero: ci stiamo organizzando per la giornata del 29».
A Sergio Cofferati la delegazione di Coop Estense ha illustrato la vertenza in atto: la proposta, mai ritirata dall'azienda, del doppio regime salariale, il premio aziendale fermo al 1993, la questione della pausa giornaliera non retribuita.
L'agitazione, di otto ore, riguarderà un migliaio di dipendenti emiliano romagnoli, mentre gli iper della Puglia incroceranno le braccia il 5 luglio, in coincidenza con gli scioperi regionali per l'articolo 18.
L'azienda, da parte sua, per il momento ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Ma intanto arriva anche una nota durissima da parte del Pdci ferrarese, che oggi alle 21.30 incontrerà nella sede di via del Turco 22/a i lavoratori e le lavoratrici di Coop Estense. L'incontro, spiega un comunicato, servirà a valutare politicamente la situazione che si è creata «in quella che era una delle cooperative più legate alla storia e ai valori ideali del movimento operaio». I Comunisti Italiani ferraresi, ribadisce la nota «sono oggi enormemente dispiaciuti di dover constatare come sia proprio una cooperativa aderente alla Lega a fare da apripista, nella nostra città, alla scelta governativa di dividere i sindacati dei lavoratori e di negare ai figli le conquiste dei padri».
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INTEGRATIVO
Le tappe della vertenza
È da due anni e mezzo, dal 31 dicembre 1999, che il contratto integrativo di Coop Estense è scaduto. La trattativa per il rinnovo era apparsa difficile ancor prima della scadenza contrattuale, quando da parte dell'azienda venne avanzata la proposta (rimasta sostanzialmente invariata fino ad oggi) del "doppio regime" retributivo, con discriminazioni tra attuali e futuri assunti. Ma non è l'unico ostacolo ad aver frenato l'accordo. Dopo l'ampliamento di Coop Estense in Puglia, l'azienda aveva avanzato l'ipotesi di un nuovo modello contrattuale, che per i sindacati invece rappresentava il rischio di snaturare il contratto stesso, penalizzando tutti i lavoratori. Risale al 7 giugno scorso la decisione dei tre sindacati confederali di abbandonare il tavolo della trattativa, vista l'impossibilità di conciliare queste posizioni. La rottura è stata accompagnata dalla decisione di proclamare uno sciopero unitario di 8 ore per sabato 29 giugno. È dei giorni scorsi la notizia della sospensione dello sciopero da parte di Cisl e Uil, che hanno stabilito di riprendere il dialogo con Coop Estense a Roma il 3 e 4 luglio.
La Cgil invece non ha fatto marcia indietro e ha confermato lo sciopero del 29.