Edizione di Modena giovedì 8 novembre 2001,


Coop Estense, scontro più duro

La Cgil attacca: <<Gravi abusi sulla flessibilità>>

di Barbara Manicardi

Un attacco frontale senza precedenti quello che le rappresentanze sindacali Cgil di Modena e Ferrara hanno sferrato a Coop Estense nel bel mezzo della complessa trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto da due anni.
«Le condizioni di lavoro dei quasi 5 mila lavoratori (3mila e 700 a Modena e Ferrara e mille e 200 pugliesi) sono ormai inaccettabili — hanno spiegato la modenese Stefania Ferrarri, il ferrarese Alberto Lazzarini e il pugliese Antonio Miccoli durante una conferenza stampa alla quale era presente anche Luigi Coppini della Filcams nazionale — Dal 1996 (anno della firma dell'attuale contratto) ad oggi sono cambiate molte cose: il numero degli ipermercati e dei supermercati in Emilia e la straordinaria espansione in Puglia dove sono già stati aperti 4 iper e uno, quello di Bari, sta per essere inaugurato. In tutte queste strutture lavorano persone, assunte con part time o con contratti a termine, nei confronti dei quali vengono esercitati dei veri e propri abusi. Eterni periodi di prova, orari di lavoro massacranti (ad esempio su un 'nastro' di 12 ore, 3 vengono fatte di prima mattina e altre tre la sera tardi con pause inutilmente lunghe); totale incertezza sulla conferma dell'assunzione a tempo determinato tanto da provocare una novantina di dimissioni l'anno». E poi c'è il «premio aziendale», quelle 208 mila lire cui i dipendenti emiliani sono ormai abituati da anni e che ora, per i futuri assunti, sembra sfumare: «Coop Estense lo vuole azzerare» dicono i sindacalisti. Su tutti questi punti si è arenata la trattativa tra azienda e Cgil e si è creata una netta spaccatura tra Cgil (che comunque rappresenta la stragrande maggioranza dei lavoratori del colosso cooperativo) e le altre organizzazioni sindacali, Cisl e Uil. Dall'agosto scorso tutti si sono alzati dal tavolo senza darsi un ulteriore appuntamento. Nodo cruciale è la ventilata disparità di trattamento tra i lavoratori emiliani e pugliesi. «Anzichè estendere le condizioni lavorative emiliane già consolidate da una quindicina d'anni anche ai colleghi pugliesi — spiegano i sindacalisti — si vuole far ripartire tutto da zero. Questo è un vero e proprio ricatto che non possiamo accettare. Noi volgiamo unificare le condizioni emiliane e pugliesi con una parte del salario uguale per tutti e una parte legata alla effettiva produttività del territorio. Inoltre deve essere superata la formula delle società controllate in Puglia». Per dimostrare concretamente il loro disagio, 200 lavoratori hanno manifestato ieri pomeriggio nella galleria del GrandEmilia.



E sulle condizioni di lavoro <<Stiamo solo applicando gli accordi del 1996>>

L'azienda <<Riprendiamo subito le trattative>>

Riprendere le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. E' quello che vogliono tutti: sindacato, Coop Estense e anche il sindaco di Modena Giuliano Barbolini che ieri mattina ha ricevuto una delegazione dei lavoratori. <<Il negoziato - spiega il direttore del personale di Coop Estense Edoardo Laccu - è stato interrotto dalla stessa Filcams il primo agosto scorso. Noi ci siamo trovati davanti quattro piattaforme e un disaccordo tra le diverse organizzazioni sindacali. Se ora hanno trovato un'intesa siamo lieti: noi saremo disponibili a procedere a ritmi serrati per recuperare il tempo perduto>>. Le strade, secondo Laccu, sono due: <<o il contratto unico, ma non è possibile portare in Puglia le condizioni emiliane: o due contratti con differenze territoriali. Noi siamo per la prima strada. Coop Estense ha delle retribuzioni variabili tra le più alte nel settore del commercio. Inoltre, in Puglia, stiamo sostenendo un grande sforzo con investimenti che superano i 650 miliardi. E' chiaro che abbiamo bisogno di andare verso una condizione che garantisca la soppravivenza di tutti. Per questo ci sembra percorribile la proposta di un trattamento di base uguale per tutti e di un premio aziendale varibile in base alla produttività. E sulla condizioni dei lavoratori? <<Stiamo semplicemente applicando il contratto firmato nel '96>>.

ba. m.